di Elena Passerini
Il Consorzio Litigare a scuola esce rafforzato dalla settimana intera di Attività di formazione/apprendimento/insegnamento.
La scuola partner croata Ivan Goran Kovačić di Vrbovsko ha organizzato le giornate sia presso la propria sede, coinvolgendo anche alcuni studenti e numerosi insegnanti, sia nella vicina città di Ogulin. Il gruppo dei partecipanti è arrivato da Malta, Italia, Romania, Slovenia, Francia e diverse parti della Croazia. Oltre al corso di 5 giorni che ha coinvolto gli insegnanti inviati dalle scuole partner e una ampia rappresentanza di partner, anche numerose persone esterne sono state coinvolte. Un incontro pubblico serale, organizzato presso la biblioteca di Ogulin, ha permesso a rappresentanti di scuole e stakeholders locali di avere informazioni sui nostri tre metodi in croato e in inglese, incluse testimonianze video. I workshop realizzati in due giornate all’interno della LTTA, hanno riservato alcuni posti per alcuni insegnanti locali, che quindi potranno iniziare qualche sperimentazione. Sono state coinvolte in vario modo anche altre 5 scuole, oltre alle 4 pilota, più il sindaco di Ogulin, tre dirigenti didattici e una loro responsabile regionale.
Lunedì è stato dedicato al lavoro in plenaria, per formare il gruppo e approfondire gli elementi basilari e comuni a tutti i metodi, cioè la competenza emotiva e il concetto stesso di conflitti e litigi, ben distinti da guerra e violenza e per questo considerati come possibili risorse per l’educazione.
Martedì e mercoledì, in tre gruppi paralleli aperti, i metodi principali considerati: Litigare bene di Daniele Novara, la Mediazione tra pari e le Carte dell’amicizia di Relationships are Forever Foundation (Malta) sono stati approfonditi in workshop. Dopo una giornata intensiva dedicata a un solo metodo, i gruppi di partecipanti potranno cominciare a introdurre nella loro scuola almeno un metodo o uno strumento nuovo nell’anno scolastico.
Il programma è stato elaborato in un lungo lavoro di condivisione dal gruppo dei trainers, mirato a scegliere e sintetizzare gli elementi più utili per la trasferibilità dei metodi, facendo leva sugli assunti comuni a tutti i metodi, sui benefici pratici che derivano dalla loro applicazione, sia per gli insegnanti sia per gli studenti, e sulla esperienza maturata negli anni intorno a ciascuno dei metodi.
Grazie alla presenza di Paola Cosolo Marangon, abbiamo aggiunto anche un quarto strumento pedagogico, molto utile per introdurre nelle classi una ritualità e delle regole che danno uno spazio e un tempo dedicato alle problematiche e ai conflitti che il gruppo classe vive. La responsabilità e le capacità di ogni studente si possono sviluppare con il Consiglio di Cooperazione, che crea un clima di collaborazione in classe abbastanza organizzato da poter contenere e affrontare le difficoltà, valorizzando le potenzialità di ciascuno e del gruppo. È una attività nata nelle scuole ispirate alla pedagogia di Freinet e descritta dalla canadese Danielle Jasmine.
Nella giornata conclusiva di venerdì gli insegnanti hanno lavorato intensamente in due Focus group e in una sessione di valutazione. Si sono confrontati sui punti di forza e sui limiti dei metodi, considerando sia i prevedibili ostacoli al cambiamento sia i benefici più motivanti sia i bisogni delle scuole. Quindi hanno potuto dare i loro messaggi all’intero consorzio riunito da venerdì mattina per il regolare Transnational Project Meeting. I loro messaggi e suggerimenti serviranno ad allargare la prospettiva pedagogica sulle potenzialità aperte dalla valorizzazione dei litigi tra pari a scuola.