Di Chiara Bevacqua e Luisa Ziliani
Il punto di vista di due insegnanti montessoriane italiane.
Quando abbiamo deciso di partecipare all’evento moltiplicatore “Litigare a Scuola” a Bucarest il 12.05.2023, non ci aspettavamo di trovare così tanti principi montessoriani applicabili da riportare nella nostra scuola. Abbiamo infatti notato molte somiglianze con la visione di Maria Montessori di incoraggiare l’autonomia e la responsabilità, diffondendo al contempo l’empatia e l’inclusione, soprattutto quando si affronta il confronto.
Il tema principale della discussione, il 12 maggio 2023, ha riguardato non l’evitare, ma l’affrontare il conflitto, come parte normale della nostra vita quotidiana e come chiave per la creazione di una comunità nonviolenta in cui si promuove l’alfabetizzazione emotiva e si insegnano e sperimentano le abilità comunicative.
Sono concetti importanti, non solo per le scuole, per prendere in considerazione la conoscenza di sè di ogni bambino e insieme le capacità di esprimersi con la diffusione di strategie corrette per affrontare i dissidi.
Le differenze sono valori…
Di conseguenza le opinioni diverse sono viste come un valore e non come un ostacolo.
Tutto ciò si ricollega alla visione ottimistica della Montessori, ampiamente discussa, del bambino come capace di costruire un nuovo mondo pacifico e dell’educazione come capace di formare futuri cittadini del mondo liberi e responsabili. Una teoria che dimostra quanto la Montessori sia ancora oggi moderna rispetto a molti degli attuali eventi mondiali!
Lasciare che i bambini litighino è una preziosa opportunità per i bambini di apprendere abilità di vita, mentre gli insegnanti possono imparare a fidarsi del potenziale che c’è in ogni bambino, diventando finalmente una guida e non più un giudice.
…e un ruolo diverso per l’insegnante
In questo modo, gli obiettivi principali dell’insegnante diventano creare uno spazio sicuro in cui i bambini possano discutere e dare loro gli strumenti giusti. Questo è esattamente ciò che gli insegnanti montessoriani fanno ogni giorno nelle loro classi, non necessariamente in relazione al litigio, ma, in generale, in relazione al processo di apprendimento individuale.
L’empowerment attraverso la condivisione delle esperienze
È stato inoltre molto interessante che il tema principale – il litigio a scuola – sia stato esaminato da diversi punti di vista: non solo insegnanti e bambini, ma anche genitori e persino responsabili politici. Questo approccio ha fornito a tutti i partecipanti una prospettiva più ampia delle azioni da intraprendere e ha creato una consapevolezza condivisa dei passi futuri e dei diversi contesti di interesse interdipendenti.
Mentre si esaminavano problemi e soluzioni, lo stimolante scambio con i partner dei diversi Paesi europei coinvolti è stato, a nostro avviso, uno dei momenti più interessanti dell’evento.
Abbiamo apprezzato l’ascolto delle esperienze e delle domande dei partecipanti che abbiamo trovato profondamente simili alle nostre. Per questo motivo, consigliamo un’esperienza Erasmus simile a chiunque sia interessato.
Cosa succederà dopo?
Non vediamo l’ora di incontrare il nostro nuovo progetto in Croazia [ndr: una settimana di apprendimento prevista ad agosto 2023] per avere maggiori input sui metodi pratici presentati.
Siamo anche ansiosi di scoprire le possibili connessioni di questi metodi con Le conseil de coopération (in italiano “consiglio di cooperazione”) di Danielle Jasmin, una pratica che ha preso e adattato da Célestin Freinet e che è attualmente utilizzata in molte classi Montessori.