L’esperienza di una scuola nell’applicazione del metodo Litigare Bene

Come ha fatto la scuola di Vrbovsko (Croazia) a imparare il metodo Litigare Bene e a diffonderne l'uso nella pratica della scuola intera e anche in altre scuole?
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Ci mancava un metodo per i litigi dei piccoli

(Intervento di Viktoria Samsa per l’Evento di Disseminazione per le scuole italiane FISM del 25 gennaio 2023)

Tanti saluti dalla Croazia. Mi chiamo Viktoria Samsa e sono un’insegnante di storia. Con noi c’è Tanja Jakovac, la nostra pedagogista scolastica. Lavoriamo in una scuola elementare in una piccola città chiamata Vrbovsko, nelle montagne tra Zagabria e il mare Adriatico. I nostri allievi hanno dai 7 ai 14 anni.

Ci siamo avvicinati per la prima volta al metodo Litigare bene durante un altro progetto Erasmus chiamato EduCATe nel 2017. In quel occasione la dottoressa Elena Passerini ha presentato il metodo Litigare Bene di Daniele Novara. Il tema ha suscitato subito molto interesse visto che la nostra scuola è membro del Forum delle scuole di pace e prestiamo grande attenzione alla risoluzione non violenta dei conflitti tra allievi.

Abbiamo esperienza nella Mediazione tra pari, ma è adatta a studenti di età superiore agli 11 anni. A quel tempo non avevamo niente da offrire per i bambini più piccoli.
La pedagogista scolastica Tanja Jakovac ha sostenuto l’idea di introdurre il metodo Litigare bene nella nostra scuola. Abbiamo presentato il metodo a tutti i nostri insegnanti che lavoravano con i bambini piccoli. Avevamo creato diversi angoli dei litigi detti anche Conflict Corner. Ma dopo un po’ ne sono rimasti solo due. Ci siamo resi conto che gli insegnanti avevano bisogno di una maggiore conoscenza del metodo, lavorando principalmente su sé stessi e sulle proprie convinzioni.

In quel momento, la dottoressa Elena ha suggerito di fare un progetto KA1 sul metodo Litigare bene. I nostri insegnanti hanno accettato a braccia aperte e con il grande supporto del nostro preside. E cosi abbiamo deciso di introdurre il metodo in tutte le classi della nostra scuola dato che tutti i nostri insegnanti hanno accettato con entusiasmo di partecipare al progetto. Attraverso il progetto KA1, tutti gli insegnanti hanno ricevuto conoscenze teoriche sul metodo. Va detto che abbiamo fornito le informazioni di base sul metodo anche al personale non docente della scuola. Sarete di sicuro d’accordo con me, è un particolare molto importante visto che in questa maniera siamo riusciti a coinvolgere tutto il personale e impregnare del metodo Daniele Novara per tutto il corso educativo.

Durante l’anno scolastico la nostra pedagogista Tanja Jakovac, che è oggi qui presente con noi, è riuscita a creare nove laboratori per bambini sui temi: espressione delle emozioni, conflitti e il metodo Litigare bene. I bambini hanno reagito molto bene ai laboratori e hanno capito in quattro e quattro otto come funziona il metodo.
È stato invece molto difficile far accettare il metodo agli insegnanti perché hanno dovuto cambiare le loro convinzioni, praticamente opposte al metodo.
Bisognava convincerli a non aver un ruolo attivo nel risolvere i conflitti, a non giudicare e a non interrompere i litigi tra bambini e infine a lavorare su sé stessi. Inoltre, avevano paura che i genitori li giudicassero male percependo il loro comportamento come troppo passivo nei confronti dei bambini.

Il cambiamento fondamentale è avvenuto quando le nostre sei maestre e la pedagogista scolastica sono andati a Gavardo dove si trova il Sassolino, una Casa dei Bambini Montessori, per vedere il metodo Litigare Bene in pratica.
Devo ammettere che ero un po’ scettica quando ho sentito che sarebbero dovuti andare all’asilo. In una scuola per l’infanzia mi aspettavo un ambiente rumoroso e caotico perché si trattava di bambini piccoli dai 3 ai 6 anni. Tuttavia, quando siamo arrivati, la prima cosa che ho notato è stato l’atmosfera calma, serena e molto piacevole adatta per imparare e crescere.

Trattandosi di una Casa dei Bambini Montessori, ho notato che le maestre incoraggiavano i bambini a fare molte cose da soli e sviluppare così le loro potenzialità. Ad esempio, pulivano da soli l’area di lavoro dopo aver finito l’attività, partecipavano alla preparazione dei pasti, e per dare un esempio della buona prassi le arance i bambini dovevano sbucciarle da soli. La stessa cosa avveniva durante le dispute tra i bambini. Infatti, il metodo Litigare bene è strettamente legato alla pedagogia Montessori perché incoraggia e sviluppa l’autonomia dei bambini. Litigare bene pone l’accento sullo sviluppo delle abilità sociali ed emotive dei bambini. Ne hanno bisogno per prepararsi alle buone relazioni interpersonali da adulti.

Al Sassolino mi è piaciuto soprattutto che i bambini trascorrevano molto tempo all’aperto. È lì che si svolgevano la maggior parte dei conflitti tra bambini. Gli insegnanti erano sempre presenti, stavano dietro ai bambini ma in modo non invadente, cosicché ai bambini veniva data la possibilità di sviluppare le proprie abilità sociali.
Quando si trattava dei bambini più piccoli le insegnanti intervenivano durante i litigi con domande: «Come ti senti? Che cosa e successo? Cosa potete fare?» per indurre i bambini a trovare le soluzioni e le risposte da soli. Nello stesso tempo, si abbassavano all’altezza dei bambini.

Ricordo due situazioni in particolari da Sassolino. Un bell’esempio è una disputa tra due bambini di età diversa per un giocattolo. Infatti, se un bambino più grande non vuole dare il suo giocattolo al bambino più piccolo che insiste a prenderlo, non dobbiamo intervenire in nessun modo perché solo quando il bambino più grande avrà deciso di smettere di giocare spontaneamente e di lasciarlo al bambino più piccolo aiuteremo il grande ad acquistare la così importante autostima e nello stesso tempo indurremo il piccolo ad esercitare la propria pazienza.

Un altro bell’esempio è la situazione in cui il bambino cade. Ma l’insegnante non interviene subito aiutandolo ad alzarsi. Aspetta invece che il bambino si alzi da solo. Quando il bambino gli si avvicina, lo confronta nel modo e nella misura desiderata dal bambino. In tal modo l’insegnante lo rende cosciente di essere autosufficiente nella situazione della caduta e nello stesso tempo di avere sempre accanto una persona a cui chiedere aiuto nella situazione d’emergenza. Naturalmente in questo caso particolare si tratta della caduta ma questo evento diventerà un esempio in altri casi di emergenza.

Cosa abbiamo imparato da tutto ciò?
Prima di tutto, abbiamo lavorato per aumentare la consapevolezza delle nostre esperienze e convinzioni che abbiamo trasmesso agli allievi: «sii bravo, sii più intelligente, arrenditi, lascia perdere, non va bene litigare, sono un cattivo insegnante se i miei allievi litigano». Ci siamo resi conto che i litigi dei bambini non vanno interrotti o evitati perché è così i bambini imparano a stare con gli altri. Gli insegnanti non hanno più bisogno di giudicare perché non c’è nessuno da incolpare in una discussione. Non interferendo, diamo ai bambini la fiducia di potere risolvere le loro dispute. Li rendiamo consapevoli che dovrebbero esprimere maggiormente le proprie emozioni per incoraggiare i bambini a farlo.

Dopo l’esperienza al Sassolino e con tanto lavoro su sé stesse, le maestre hanno provato un grande sollievo perché hanno lasciato i litigi ai bambini. I bambini hanno adottato il metodo molto rapidamente perché è molto semplice e naturale. Hanno iniziato ad applicarlo in modo completamente indipendente. Sebbene a quell’età siano concentrati su sé stessi e sulla soddisfazione dei propri bisogni, hanno iniziato a comprendere meglio la posizione degli altri. Hanno raccontato con orgoglio e gioia all’insegnante cosa è successo e come l’hanno risolto. Usando questo metodo, gli insegnanti si sentono molto meno stressati perché non sono più responsabili dei litigi dei bambini.
Devo confessare che usando il metodo Litigare bene anche noi adulti abbiamo imparato a comunicare e a litigare meglio. Infatti usiamo gli elementi di metodo anche nella nostra vita quotidiana e mi pare che stiamo per colmare le lacune e imparare quello che non abbiamo imparato da piccoli non avendo avuto l’opportunità di usufruire del metodo Litigare bene. Possiamo imparare adesso osservando i bambini.

Foto: Viktoria Samsa, Malta, Multiplier Event 15th November 2022 ©Lucia Tringali